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Centri di Eccellenza Europei "Jean Monnet"

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Chi era Jean Monnet

Autobiografia

La Creazione della Comunità Europea e successivi trattati

L'azione Jean Monnet

Progetti "Jean Monnet" dell'Università di Genova

Materiale didattico

 

 

Il testo originale, da cui è stata ricavata questa traduzione, è reperibile sul sito della Foundation Jean Monnet for Europe

Gli anni della formazione.

Sono nato a Cognac nel 1888 da una famiglia di commercianti di acquavite. Nel mondo dove sono cresciuto si faceva soltanto una cosa, con concentrazione e lentezza: è l’unico modo di fare un buon prodotto. Mi ricordo di un’infanzia seria e disciplinata. Quando giocavo da bambino nelle cantine ero ricco di  immaginazione; perché avrei dovuto essere agitato per il futuro, mentre ero tenuto naturalmente a continuare l’esercizio di mio padre?

Jean Monnet bambino

 

a Londra

A 16 anni ero già un viaggiatore. Andavo a Londra ad imparare l’inglese. Scoprii la città, osservavo le tradizioni dei luoghi d’affari britannici. Quando partii per il mio primo viaggio distante, mio padre mi disse “ Non portarti libri. Nessuno può pensare per te. Guarda dalla finestra, parla alla gente”. Andavo presso i nostri clienti a Winnipeg, uomini rudi in un clima rude. Incontravo gente la cui occupazione non era di gestire quello che esisteva ma di sviluppare senza tregua

Nel 1986 la fondazione ha ricevuto il mandato dal Parlamento Europeo di realizzare un’esposizione sulla vita di Jean Monnet, destinata alla Casa del Padre dell’Europa Comunitaria a Houjarray, acquistata  dal suddetto parlamento. Questa esposizione, edita in numerosi esemplari e in diverse lingue, a fini di informazione, è stata pagata alla fondazione dalle Istituzioni Comunitasrie Europee a Strasburgo e a Bruxelles. Il quaderno rosso “ Batir l’Europe” riprende, in accordo con il Parlamento Europeo, i testi di François Fontaine e le illustrazioni di questa esposizione di cui  La pagina presente ne proviene.

1914/1938: Vincere la guerra - costruire la pace

Nel 1914, al momento della dichiarazione di guerra, capii che gli alleati non avevano previsto un’organizzazione comune nel settore dell’economia. Proposi allora, al Presidente del Consiglio francese un piano di coordinamento delle risorse di guerra. Inviato a Londra, contribuivo a realizzare un insieme di navi e di approvvigionamento in materia prime che permise di superare nel 1917 il pericolo delle guerra sottomarina.

Nel 1919, partecipai alla creazione della Società delle Nazioni. Volevamo agire mediante la persuasione. Era insufficiente. Ben presto il diritto di veto degli Stati paralizzò la S.D.N.  All’indomani della prima guerra mondiale, l’Europa era un campo di rovine. Lavoravo e facevo del mio meglio per la sua ripresa, in Silesie in Autria , Polonia e Romania. Dovetti ritornare a Cognac dove mio padre già anziano non poteva modernizzare la Ditta di acqua vite.

Douai, 1918

 

Jean Monnet con i genitori

Mio padre non faceva altro che preoccuparsi della qualità. Mentre adesso  bisognava pensare alla qualità. Mi ci dedicai per qualche tempo. Ma avevo preso il gusto degli affari internazionali. Inizialmente diressi una grande banca americana a San Francisco. Dopo, andai in Cina a consiglia Chang Kai-Chek che voleva fare entrare il suo Paese nel XX° secolo reciproco e indistruttibile.
Nel 1929 incontrai una giovane donna molto bella, Silvia de Bondini. Si instaurò tra di noi un grande amore

Jean Monnet e Silvia

1939/1945. La lotta delle democrazie

 Ero a Londra nel 1940, quando arrivo De Gaulle. Insieme con Curcil, tentammo di mantenere il governo francese vicino agli alleati. L’armistizio però fu firmato e io partii negli Stati Uniti per animare il programma Victory del Presidente Roosevelt. Della decine di migliaia di aerei e carri armati furono costruiti che serviranno per la liberazione dell’Europa.

Nel 1942, l’Africa del Nord  va liberata, ma fu necessario riunire le forze francesi, le quali in africa volevano battersi a fianco degli alleati. Infine, nel 1943, fu creato ad Algeri, il Comitato di Liberazione  Nazionale nel quale ero incaricato dell’armamento

Comitato Francese di Liberazione Nazionale, Algeri 1943

1945- 1950: Il Piano Monnet.
Nel 1945, ritrovavo la Francia molto indebolita all’uscita della guerra. Occorreva ricostruire ma soprattutto modernizzare la parte riguardante la produzione. Ciò avrebbe richiesto un grande sforzo nazionale. Fu il primo piano che riunì i rappresentanti degli industriali dei sindacalisti, degli agricoltori, più di mille persone che fissarono in comune degli obbiettivi ambiziosi per la Francia.

Quando gli uomini sono seduti allo stesso tavolo per parlare dello stesso problema e per cercarne insieme la soluzione, la loro mentalità cambia, le opposizioni si cancellano : questo era il metodo del Piano. Il suo motto era “ modernizzazione o decadenza”. La sua filosofia :” la modernizzazione non è uno stato di cose ma uno stato di spirito”.

Il Consiglio del Piano, 7 gennaio 1947

 

La nostra squadra era piccola, situata in via de Martignac. Non si trattava di amministrare il risanamento della Francia ma di fissarne gli orientamenti, i metodi di azione, il ritmo. Marjolin, Hirsch e Uri mi apportarono la loro competenza tecnica, la loro immaginazione creativa e il loro entusiasmo. Formarono una nuova generazione di funzionari di capi di impresa e di rappresentanti dei lavoratori. Nel 1950 avevamo superato i nostri obbiettivi iniziali
1950-1952: Riconciliare, unire: il Piano Schuman.

Però non appena la Francia si risollevò, pronta ad affrontare l’avvenire, già si poneva il problema dell’Europa. La guerra fredda era già in corso tra l’Est e L’Ovest.  La Germania ne era l’obbiettivo principale. Bisognava evitare urgentemente un conflitto nel quale l’Europa sarebbe stata una volta di più coinvolta. 

Vedevo soltanto un rimedio, allearci senza ritorno con la Germania in un’impresa solidale, alla quale i nostri vicini si aggregavano. In questo modo si creerebbe un grande spazio europeo di prosperità e di pace. All’inizio di Maggio del 1950, il nostro dispositivo era pronto.

Creazione dell’Alta Autorità della CECA a Lussemburgo, 10 agosto 1952

Lo presentai a Robert Schuman, ministro degli affari esteri, che lo accettò. Il 9 Maggio del 1950, dopo essersi accertato dell’accordo  del cancelliere Adenauer, Robert Schuman fece al nome del governo francese una dichiarazione che proponeva di  piazzare l’insieme della produzione franco tedesca di carbone e acciaio sotto una alta autorità comune aperta da altri Paesi europei.

Jean Monnet e Robert Schuman a Lussemburgo, 9 maggio 1953, terzo anniversario del Piano Schumann

Immediatamente, Germania Italia Belgio Lussemburgo Paesi Bassi , rispondono favorevolmente. Sarà la Comunità Europea del carbone e dell’acciaio(CECA). Le sue decisioni avrebbero avuto forza di legge nei sei Paesi. Vado a trovare Adenauer a Bonn che mi dice: “se questo compito va a buon fine, stimo che non avrò perso la mia vita”. Un trattato è firmato a Parigi nel 1951. Crea a fianco della Alta Autorità un’assemblea dei sei, una Corte di Giustizia e un Consiglio dei Ministri.
L’Alta Autorità, si instaurerà a Lussemburgo il 10 Agosto del 1952. L’Assemblea composta dai parlamentari dei sei Paesi, avrà sede a Strasburgo. La Corte ha il Controllo sul rispetto del Trattato. Il Consiglio dei Ministri assicura l’armonizzazione delle Politiche degli Stati membri. Si tratta della prefigurazione di una federazione europea.

Sessione di lavoro notturna dell’Alta Autorità della CECA, 1952, Lussemburgo

1952-1955: Costruire l’Europa.

La CECA: come presidente dell’alta autorità, do il via alla prima istituzione europea dotata di poteri sopranazionali. Diamo l’esempio  lavorando in uno spirito collegiale. Instauro dei rapporti di fiducia e di amicizia con i miei colleghi e in particolare con il tedesco Franz Etzelle.

I nostri collaboratori provenienti dai sei Paesi formano subito una squadra unica, senza distinzione di nazionalità, ricercando delle soluzioni comuni ai problemi comuni. Nel 1953,  il carbone e l’acciaio circolano liberamente in Europa,  a grande vantaggio sia dei consumatori che dei produttori. Ciò nonostante i nostri alleati anglosassoni non vogliono più sopportare l’incarico di difesa della Germania. Si parla quindi di rifare una armata nazionale tedesca. Sarebbe un pericoloso ritorno al passato.

Conferenza stampa dell’Ata Autorità della CECA, 30 aprile 1953

Suggerisco allora che si crei piuttosto un’armata Europea. Di fronte all’estrema minaccia delle armate sovietiche Reneé Pleven propone il piano della Comunità europea di difesa (CED). Un trattato tra i sei Paesi sarà firmato ma sotto il governo Mendès France, il Parlamento francese lo rifiuta nel 1954. E’ una grave crisi per l’Europa. Do le dimissioni dall’Alta Autorità e creo il Comitato di azione per gli Stati Uniti d’Europa.

1955-1975: Il Comitato di azione per gli Stati Uniti di Europa.
Il Comitato di Azione per gli Stati Uniti d’Europa raggruppava le forze sindacali e politiche di sei Paesi rappresentando i due terzi degli elettori della Comunità, più di 10.000.000 di lavoratori sindacalizzati. Il primo obbiettivo era di fare si che    i trattati del mercato comune e dell’Euratom, che avevamo concepito con uomini come  Spaak Beyen, Hallstein, Maurice Faure e qualcun altro che volevano rilanciare il movimento verso l’Europa, avessero esito favorevole. I Trattati firmati a Roma il 25 marzo 1957 furono votati lo stesso anno, dai sei parlamenti.

Seduta del Comitato d’Azione per gli Stati Uniti d’Europa, 11 luglio 1960, Parigi

Jean Monnet incontra Pierre Pflimlin e Maurice Faure, 21 gennaio 1963

Il comitato d’Azione si preoccupa allora di allargare la Comunità alla Gran Bretagna e di appianare i malintesi che esistono da entrambe le parti. Posso constatare molta buona volontà da parte di Mcmilllan e Heath . Mi incontro con Kennedy. La sua visione del mondo è generosa. Propone una partnership tra gli Stati Uniti e l’Europa Unita, cioè un’associazione di  partner uguali.
Il Comitato persegue instancabilmente i suoi obbiettivi e prende delle risoluzioni quasi sempre ad unanimità . L’influenza politica dei suoi membri, si traduce nei loro Paesi per trasformare queste risoluzioni in fatti. Per vent’anni abbiamo lottato per approfondire ed allargare la nostra Unione Europea.

John Fitzgeral Kennedy e Jean Monnet, 3 giugno 1962, Washington, Casa Bianca

Jean Monnet riceve la laurea honoris causa dall’Università di Losanna, 2 febbraio 1970

In Germania uomini quali Brandt, Schmidt, Kiesinger, in Italia Pella, Malagodi  ,nei Paesi Bassi Pierre Werner in Francia Pflimlin, Pinay, Deferire, Maurice faure, infine n Inghilterra, Jenkins, Lord Brown, Douglas Home furono dalla mia parte. Non ho mai creduto nell’azione isolata ma nello sforzo collettivo.
1975-1979 Le Lezioni dell’esperienza.
Nel 1975, mi sono ritirato nella mia casa di Houjarray per scrivere le mie memorie. Pensavo che avrei potuto essere ancora utile trasmettendo le lezioni della mia esperienza. Faccio delle lunghe camminate nei boschi. Vicino a me Silvia dipinge dei paesaggi e dei ritratti che mi commuovono. Degli amici vengono a trovarmi mi chiedono cosa bisogna fare. Gli rispondo :” continuate, continuate non c’è per i popoli di Europa altro avvenire che l’Unione”.

Jean Monnet a Houjarray

Jean Monnet muore nel marzo del 1979 all’età di 91 anni. I suoi funeralli hanno luogo il 20 marzo 1979 a Montfort l’Amaury.

LE ORIGINI DELLA FONDAZIONE

 Le circostanze hanno voluto che Jean Monnet, il padre della comunità europea conservi gli archivi di una esperienza che lo ha condotto a posare le fondamenta di questa costruzione.

Donando, nel 1978 i suoi archivi alla Fondazione, da lui stesso costituita,  ha dato alla stessa, il compito di creare una memoria degli scontri, della riconciliazione e dell’unione degli europei.. Il beneficio delle esperienze accumulate veniva così trasmesso senza problema da una generazione all’altra. Un rapido percorso nel tempo fa vedere come e perché la Fondazione Jean Monnet per l’Europa è nata a Losanna nel 1978, frutto di una doppia collaborazione  iniziata nel 1955 dall’incontro tra Jean Monnet e Henri Rieben. 

1948-1950: Collaborazione di Henri Rieben con la divisione dell’acciaio della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite, che pubblica nel 1949 un rapporto che sul piano siderurgico è  una sorta di prefigurazione del Piano Shuman. 

1952: Discussione di una tesi, sotto la direzione del Prof. Firmin Oulès e di Philippe de Selliers de Monranville, che era a capo della divisione sopra citata. 1955: Primo incontro tra Jean Monnet e Henri Rieben a Lussemburgo ed inizio di una collaborazione. Creazione da parte di Jean Monnet del Comitato di Azione Per gli Stati Uniti di Europa che avrà un ruolo primordiale nella concezione, nella firma e nella ratifica dei Trattati di Roma, nello sviluppo dell’integrazione europea fino alla creazione della Conferenza dei Capi di Stato e di Governo.

1957: Creazione da parte dell’Università di Losanna e del governo di Vaudois   di una Cattedra di Integrazione Europea dove Henri Rieben assume la carica a partire dal 1991. Creazione all’esterno dell’Università e su una base privata del Centro di Ricerche Europee. Tale Centro  permetterà a numerosi dottorandi, tra cui molti diventeranno professori universitari, di elaborare la loro tesi. La formazione di ricercatori e i lavori di equipe hanno portato a delle pubblicazioni. “I Quaderni Rossi”, creati fuori dalle mura, di cui più di 200 tuttora pubblicati, hanno costituito la base per l’informazione dei cittadini e la preparazione di carriere universitarie, economiche e politiche.

1957: Iscrizione dell’Associazione di Gestione del Comitato di Azione nel registro del Commercio di Losanna. Creazione a Losanna da parte di Jean Monnet del suddetto Comitato di Azione. Questo centro collabora con il Centro di Ricerche Europee creato da Henri Rieben , alla preparazione di studi, per Jean Monnet e per il Comitato di azione. Creazione da parte di Jean Monnet, sempre a Losanna dell’Istituto della Cominità Europea per gli Studi Universitari, avente lo scopo di suscitare la creazione di insegnamenti universitari consacrati alla costruzione dell’Europa di cui Henri Rieben ne è il segretario.

Dal 1957 al-1975: Il Centro di ricerche europee  è associato alle ricerche condotte da parte di Jean Monnet e per il suo comitato di Azione per gli Stati Uniti di Europa, in particolare nel settore dell’energia (EURATOM), dei problemi della concentrazione e della cartellizzazione imposti all’industria  pesante europea dalla applicazione degli art. 65 – 66 – del Trattato di Parigi, dall’adesione del Regno Unito alla Comunità Europea, dall’organizzazione politica dell’Europa. La problematica dei rapporti tra la Svizzera e l’Europa occupa un posto centrale in queste ricerche e in queste pubblicazioni.

1963: Creazione a Losanna da parte di Jean Monnet dell’Istituto di Ricerche Storiche Europee avente lo scopo di raccogliere i documenti significativi e di dedicargli delle ricerche. A partire dal 1965 Jean Monnet chiede a Henri Rieben di succedergli alla Presidenza di questo Istituto.

1966: Jean Monnet pensa di donare i sui archivi al Centro di Ricerche Europee ed a Henri Rieben.

1978: Creazione della Fondazioneda parte di Jean Monnet alla quale egli dona l’insieme dei suoi archivi e il compito di creare a partire da questi e da quelli di altri protagonisti dell’Europa unita, una memoria vivente della riconciliazione  dell’unione degli Europei, di metterla a disposizione dei ricercatori, di guidarli al fine di realizzare le proprie ricerche e di perseguire attraverso i “Quaderni Rossi” l’informazione dei responsabili e dei cittadini. 

1981: Lo Stato di Vaud .ristruttura totalmente  la “ Fattoria di Dorigny”….. nel cuore del campus universitario di Losanna, e la  mette gratuitamente a disposizione della fondazione Jean Monnet per l’Europa.

1983: Henri Rieben e i suoi soci donano al Centro di Ricerche Europee la collezione dei “Quaderni Rossi” alla Fondazione Jean Monnet per l’Europa. 

Dal 1957 equipe successive, hanno contribuito a fare della cattedra di Integrazione di Ricerche Europee e della collezione dei “Quaderni Rossi” (Charles Iffland, Jean Paul Gonvers, Jacques Oberson,, Edwing Ruegg, Pierre Michelet, Madeleine Urech, Werner Rahm, Françoise Cardis, Martin Nathusius, Georges Domeyer, Bernard Dutoit, Yvette Jaggi, Alexander Bergmann, ecc…) un luogo di memoria, di insegnamento, di ricerca e di incontro incline al soffio creatore della collaborazione  perseguita con Jean Monnet. Questa esperienza ha  permesso all’equipe seguente ( Martin Nathusius, Claire Camperio-Tixier, Françoise Nicod , Monique Zaki, Françoise Schonfeld, Michel Monter, Melchior de Muralt, Vito Monte, ecc..)   di rispondere all’atto di fiducia manifestato da parte di Jean  Monnet nel momento in cui ha creato la sua fondazione, gli ha donato l’insieme dei sui archivi e il compito di farne il nocciolo di una memoria vivente e raggiante    della riconciliazione dell’unione degli Europei e un alto luogo di ricerca, di riflessione e di incontri nel cuore dell’Europa Unita.

 

La villa di Dorigny

Lo Statuto e l’obiettivo della fondazione.

La Fondazione è un’istituzione indipendente, dichiarata di  utilità pubblica dalle Autorità del Paese di accoglienza e dotata di organizzazioni responsabili della sua gestione. Essa gestisce, in Svizzera, un bene comune europeo, essenziale nell’interesse dell’insieme del Continente.

L’obiettivo della fondazione, fissato dall’art. 4 del suo statuto è di contribuire “agli sforzi consacrati alla costruzione dell’Europa” ispirandosi al pensiero, a metodo e all’azione Jean Monnet. Per fare ciò, essa utilizza tutti i mezzi utili, specialmente:

a) Il ricevimento e la conservazione a Losanna degli archivi Jean Monnet. La Fondazione ne organizza e ne facilità la divulgazione sul piano universitario e veglia su ciò che serve di base alle ricerche utili al suo scopo.

 b) L’aiuto alla divulgazione del pensiero e del metodo di Jean Monnet tramite conferenze e colloqui, fondati sugli archivi.

c) tramite concertazione regolare sui temi europei, il mantenimento dei legami tra le diverse personalità che hanno collaborato con Jean Monnet e l’estensione di questi legami a tutti quelli che, animati dallo stesso ideale, desiderano e possono agire per la sua realizzazione. La Fondazione si propone ugualmente “tramite un’analisi e una riflessione  di alto livello relativo  alla situazione dell’Europa” di permettere “ agli svizzeri ed ai loro colleghi della Fondazione di considerare i loro rispettivi problemi nell’intento dell’interesse comune.

The Redbook "Bâtir l'Europe" (Building Europe), from which this page is extracted, reprints François Fontaine's texts and the illustrations from the exhibition, with the approval of the European Parliament.